Lord Demelin
“Voi non siete molto a conoscenza della storia d’Aglarond degli ultimi anni, o mi sbaglio?”
L’elfa alzò le spalle.
“No è passato molto tempo da quando la gente come me non poteva muoversi dalla sua stanza per la paura. Sai cos’è la paura, Nymeria?”
Il fuoco che divampava nel suo villaggio mentre la sua casa precipitava al suolo interamente ridotta in cenere, mentre il suo urlo veniva ammutolito dal crepitio e dalle urla degli altri. Sua madre, il corpo senza vita di sua madre schiacciato dal legno, e suo fratello scomparso.
Nymeria guardò negli occhi Lord Demelin, nei suoi occhi una leggera lacrima si stava facendo strada verso l’uscita.
“Si, piccola Nymeria tu sai bene cos’è la paura di morire, di perdere i tuoi cari, lo si legge dai tuoi occhi. E allora perché? Per anni abbiamo cercato di far valere la nostra razza. Siamo né uomini né elfi e non ci vogliono né uomini né elfi. E anche ora che la Simbul ci sta sostenendo con le sue leggi conto il razzismo sentiamo di non essere apprezzati. Conosci il capitano Kalheb?”
Nymeria abbassò e rialzò velocemente il capo.
“Sua moglie era un’ elfa di una dolcezza incommensurabile. Lei era sempre disponibile ad aiutare chi era in difficoltà e casa sua era un sicuro riparo per noi mezz’elfi, il suo unico errore è stato quello di innamorarsi del capitano. L’unico suo errore è stato quello di aspettare un figlio da lui.
Uomini e elfi la insultavano a vista, e poi un giorno..”
Nymeria alzò lo sguardo verso il Lord che, titubante, cercava la forza per finire la frase.
“ un giorno l’ha trovata morta. L’avevano legata e le avevano asportato il figlio..” Lord Demelin deglutì. “Il vostro stupido odio l’ ha uccisa tagliandole la gola e sventrandola, elfa! E non se lo meritava quanto è vero che Corellon non l’ha difesa!!E vai a spiegare a Kalheb che qualcuno la odiava per il figlio che gli stava donando! Non ci sono scusanti per un comportamento come quello che avete tenuto nella nostra città fino ad ora. E un tale comportamento non può che essere giustamente punito!”
“Avrei..voluto tacere i miei pensieri, avrei evitato volentieri credetemi. Ho perso il controllo e ho parlato più del necessario.Vi chiedo di perdonarmi, non mi permetterò mai più.” Nymeria si scusava sinceramente, non voleva che i suoi pensieri procurassero problemi a qualcuno, ne aveva già lei fin troppi.”
“Non posso evitare che veniate sottoposta al processo. Non ho il coraggio di infrangere la legge basandomi solo su una mia impressione.”
Nymeria non capiva cosa intendesse dire, ma Lord Demelin precisò subito
“Non sei cattiva Nymeria, non hai lo stesso sguardo di quei mostri che ci terrorizzavano, tu non sei cattiva. Tu sei..tu devi avere una ragione un..parlerò con Karlesad, sarà lui a presiedere al giudizio di domani. Cerca di avere una ragione credibile per ripagare il dolore che hai dato a Sandor. Non ci meritiamo di scappare ancora e ancora, dobbiamo costruirci una vita sicura e tranquilla. Non possiamo permettere che qualcuno si comporti così. A domani elfa, che questa giornata ti porti consiglio.”
Detto ciò si voltò e iniziò ad andarsene, ma Nymeria lo bloccò dicendo
“Lord Demelin io..la ringrazio davvero. Avrebbe benissimo potuto evitare di parlare con me. Apprezzo il suo gesto, lei è un uomo molto corretto e gentile, forse potrei ritrovarmi a cambiare idea grazie a lei.”
Lord Demelin sorrise e poi si allontanò.
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