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Nome: Nymeria Taine Dawnsong
Età: 111 anni
Razza: elfa
Classe: druida
Con una bella cotta per:...Araevil Darkeye..

Nymeria Taine Dawnsong nasce in una tranquilla famiglia elfica nel meraviglioso bosco di Yuir, a sud di Emmech. Perde molto presto il padre a causa di alcuni attacchi che i Guardiani del Bosco, con cui il padre collabora, riescono a sventare solo dopo aver subito numerose perdite. Anche la madre e il fratello dell' elfa sembrano aver subito una fine simile in un successivo attacco. Allevata dai Guardiani di Yuir, l' elfa cresce e matura una predisposizione verso la natura e una fede devota verso la divinità degli umani Mielikki.Presto cresce in lei il desiderio di migliorare le sue capacità druidiche e di allontanarsi da un luogo che é per lei solo un doloroso ricordo degli affetti perduti. Sola, senza nessuno che conti davvero, Nymeria parte per un periodo di addestramento e di solitudine..ma questa solitudine durerà poco, presto incontrerà molte persone..



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domenica, giugno 11, 2006

L'incontro

"E quindi Mielikki io ti chiedo di proteggermi.Ti ringrazio, ancora una volta per avermi concesso come pasto un tuo animale..."
Cruda e diretta.
Nymeria voleva essere così con la sua dea. Non aveva nessun senso prenderla in giro no? Lei tanto vede e sa tutto!!
Mise in bocca il primo morso della tenera carne di coniglio cotta ad arte, era veramente gustosa, senza dubbio era stata una buona preda, quella della sua ultima caccia.
Si stava godendo il sapore della carne quando d'un tratto, da lontano, un rumore attirò la sua attenzione.
Scattò subito in piedi, spense il fuoco con delle foglie e preso il suo equipaggiamento si arrampicò su un albero.
Il peso eccessivo dello zaino le impedì di salire verso rami più alti, si dovette accontentare di un ramo basso ma che fosse in grado di reggere il suo esile peso ingigantito dall'equipaggiamento.
Appostata sul ramo sentì i passi farsi sempre più distinti, sempre più vicini.
La figura dell'uomo che avanzava era ormai nettamente distinguibile; Nymeria attese con assoluta concentrazione il momento in cui si fosse trovato alla giusta distanza. Appena l'uomo si avvicinò al fuoco e si chinò per osservarlo, l'elfa incoccò una freccia nel suo lungo arco e gridò "Chi sei?"
L'uomo si girò verso la direzione da cui proveniva la voce senza eccessiva esitazione, e con un sorriso beffardo rispose " Chi sei tu, semmai!"
"Sono una druida" esclamò Nymeria con fierezza.
"Un colpo di fortuna allora! Ho appena trovato una guida!" disse l' uomo come sollevato.
"Una guida? E sentiamo, dove dovrei condurti?" chiese la giovane elfa leggermente stranita dall'atteggiamento dell'uomo.
"Emmech".
" Puoi dirlo allora, l'hai trovata."
Nymeria balzò giù e fissò l'uomo con attenzione.
Un guerriero? Un avventuriero? Sicuramente un combattente data l'armatura e la spada bastarda sulla schiena.
"Elfa vedo..."
"Uomo.."
"Già...elfa, avrai un nome, giusto?"
"Nymeria, e tu?"
"Breven".
Una conversazione a dir poco laconica.
Breven non aveva visto molte elfe ed era stranamente incuriosito.
Di solito nulla attirava la sua attenzione ma quella era unastrana creatura per davvero. Percepiva a pelle che era diversa da lui.
Era piccola di statura, ma anche di corporatura molto esile.
Portava la lunga chioma nera legata con un nastro e lasciando le lunghe orecchie affusolate alla vista di tutti.Una frangia le copriva leggermente gli occhi. Ecco la vera stranezza! La cosa che aveva attirato la sua attenzione! Dei vivi, lucenti e fieri occhi viola.
"Almeno non sei un mezz'elfo, Breven. In ogni caso non sarà un problema condurti ad Emmech. E' solo a mezza giornata di cammino da qui."
"Tu mostrami la città. Io ti pagherò quanto ti spetta."
Fermo, deciso e distaccato.
"Mi hai anticipato, soldato!"
"Mercenario." rispose fiero di quanto detto e sicuro di se.
"E se ne vanta!" sorrise l'elfa. "Seguimi" aggiuse incominciando a dirigersi verso ovest.


Passarono alcune ore a camminare nella foresta, silenziosi e distaccati. Due assoluti estranei che passeggiavano tra gli alberi.
Poi l'elfa fulminò l'uomo con una domanda così comune, ma di così difficile risposta, per uno come lui.
"Dunque, Breven il mercenario. Di dove sei, eh? Da che parte del mondo arrivi?"

Nymeria non potè fare a meno di notare che la sua domanda aveva colto l' uomo stranamente alla sprovvista e che ora, quasi imbarazzato, non sapeva come rispondere.
"Dal Thesk, vengo da li. Ma se mi chiedi dove sono nato, non ne ho la minima idea."
L'elfa alzò le spalle e continuò il suo percorso: dove fosse nato o da dove venisse aveva poca importanza, non avrebbe trascorso con quell'individuo più di un altro paio d'ore, cosa poteva interessarle!

"Ecco Breven, vedi quella collina laggiù? Quella è Emmech. Pensi di riuscire a raggiungerla da solo?"
"Ovviamente" rispose il giovane uomo sorridendo sarcasticamente.
Poi si mise a trafficare in un sacchetto ai lati della gamba sinistra, ritornando infine a guardare l'elfa.
"Tieni, sono cinque monete d'oro."
Nymeria strabuzzò gli occhi, poi sorpresa esclamò "Devi essere davvero ricco, Breven, per dare così tanti soldi ad una guida! Mi fai sentire disonesta."
Non si dimenticò però di allungare la mano per afferrare i soldi che l'uomo le stava porgendo.
"Sei carina e parli poco, anche se quando lo fai è a sproposito, in ogni caso sono doti rare di questi tempi. Consideralo un incentivo, e grazie per l'indicazione.
Nymeria rimase sempre più perplessa di fronte all'atteggiamento così schietto e sicuro di Breven, poi ritornò in se e pensò che cinque monete d'oro erano davvero troppe per lei. E poi, infondo, doveva forse andare da qualche parte?
No..non aveva un posto..o qualcuno che si sarebbe preoccupato se non fosse rientrata quella sera.
Non si sentiva di accettarle per questo semplice tragitto, decise quindi di seguirlo fino alla città.
Forse Breven con tutte quelle monete le stava proprio chiedendo di fargli da scorta. Ma era un uomo, un mercenario e probabilmente si era vergognato di una tale idea subito dopo averle dato quei soldi.
Purtroppo per lui Nymeria era troppo onesta e avrebbe fatto il suo dovere fino in fondo.

Breven camminava lentamente verso la fortificazione di Emmech, da dove si trovava poteva scorgere le alte mura difensive e seguirne con lo sguardo il percorso. Nymeria intanto lo seguiva cercando di rimanere leggermente nascosta, anche se questa preoccupazione era evidentemente superflua; Breven non si voltava mai, e molto probabilmente non lo avrebbe fatto per tutto il tragitto.
L'elfa era assolutamente certa di aver fatto la scelta giusta nel decidere di seguirlo: anche se era un mercenario, Breven sembrava a tutti gli effetti uno sprovveduto.
Stava ancora finendo di elaborare questo pensiero quando il terreno di fronte a Breven incominciò a scuotersi emettendo un boato sordo che attirò subito l'attenzione della druida. Un grosso scheletro, dalle dimensioni sicuramente non umane, stava sorgendo dalla terra, lasciando l'uomo momentaneamente sorpreso.
Non impiegò più di un secondo a uscire definitivamente dalla fossa che lo aveva contenuto fino a un momento prima, e subito scagliò la sua grossa mano contro la testa del guerriero, stordendolo e graffiandolo al viso.
Nymeria impugnò immediatamente la scimitarra, ancora inserita nel fodero, sguainandola con la sua mano sinistra. Si portò due dita alla bocca ed emise un fischio che richiamò velocemente il suo cavallo che aveva lasciato pascolare tranquillo per il bosco, giusto il tempo di accompagnare Breven a Emmech.
Saltò in groppa e iniziò a galoppare.
Breven nel frattempo si era un po' ripreso dalla botta e menava fendenti contro il grosso scheletro, riuscendo a infliggergli un taglio.
Purtroppo per il guerriero il suo assalto procurò solo una lieve perdita di equilibrio del mostro che riprese ad avanzare verso di lui.
Ad un tratto dal terreno spuntarono due lunghi rami che crescevano sempre di più, attorcigliandosi attorno al corpo dello scheletro e impedendone i movimenti.
"Magia?" si domandò Breven voltandosi per la prima volta dall'inizio del suo viaggio: l'elfa sopraggiungeva a cavallo.
Appena Nymeria si trovò a una giusta distanza da Breven, smontò da cavallo e lo aiutò a eliminare il mostro, ancora bloccato dai rami che si stringevano sempre di più attorno alle sue ossa spoglie.
Dopo aver subito molteplici colpi da entrambi i combattenti, il mostro dovette arrendersi e cedere alla morte.
"Lo sapevo che non ce la facevi da solo, Breven!" disse Nymeria sorridendo presuntuosamente.
"Nessuno ti ha chiesto di intervenire!"
Nemmeno le tue 5 Monete d' oro? Ma Breven di certo non poteva ammettere che l'aiuto della druida gli era stato fondamentale!
Nymeria con un balzò rimontò a cavallo " Sali Breven, ti porto fino ad Emmech."
"Scendi, guido io." Breven non se la sentiva di farsi scortare, voleva essere lui a controllare la situazione.
Nymeria sbuffò ma decise di assecondare la volontà dell'uomo, anche se non si lasciò sfuggire la possibilità di scherzare sulla situazione.
Lasciò Breven salire in groppa e si posizionò come una dama sussurrando "Adesso, mio cavaliere, conducimi sana e salva in città. E mi raccomando! Fai in modo che il mio stupendo e costosissimo abito di seta non si stropiccini nemmeno in un angolo!"
Breven si abbandonò ad una sonora risata e spronò il cavallo a correre verso la loro destinazione.




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